La vicenda ha inizio nella corte greca dove, Olinto, il figlio minore del re, chiede di apprendere l’uso delle armi e viene affidato ad un maestro che durante la lezione si arrabbia a causa dell’irruenza giovanile del ragazzo che rischia di ferirlo. Mentre Olinto sta per soccombere interviene il fratello Riccardo che per salvarlo è costretto ad uccidere il maestro d’armi.
A causa di questo omicidio Riccardo viene costretto all’esilio per tre anni.
Durante le sue peregrinazioni in terra straniera incontra una grossa serpe che stringe tra le spire un leone. Uccide la serpe, salva il leone e da quel momento decide di chiamarsi Ventura del leone.
Nel frattempo il re di Persia bandisce un torneo promettendo al vincitore la mano di sua figlia Selene.
Sia Ventura che Polidoro (il re siriano, segretamente innamorato di Selene) partecipano alla tenzone che Ventura vincerà con grande scorno di Polidoro che promette di vendicarsi dell’onta subita. Celebrato il matrimonio Ventura chiede di tornare con la moglie in Grecia a trovare il padre ma nel tragitto, nelle terre di Siria, vengono entrambi rapiti dagli sgherri di Polidoro che li fa incarcerare, anzi, Ventura viene spedito nella fossa dei leoni dove trova il leone riconoscente che, salvandolo dall’altro leone, gli salverà la vita.
Intanto Polidoro cerca di guadagnarsi l’amore di Selene che lo rifiuta sdegnosamente fino a fargli perdere la pazienza e il senno e gettare anche lei nella fossa dei leoni. Qui è salvata da Riccardo/Ventura che lei pensava già morto, che dopo uno scontro coi soldati di Polidoro torna con la sposa in Persia dal suocero a cui racconteranno tutto.
Siamo di nuovo alla corte greca dove il re Sidone, preoccupato perché trascorsi i tre anni Riccardo ancora non torna, decide di mandare il figlio minore Olinto a cercarlo. Olinto muterà il suo nome in Bruno (nome secondo lui più consono alla tristezza del momento) e partirà alla ventura.
Nel regno di Siria la sorella del re, Elvira, durante una passeggiata sarà aggredita da un gruppo di Malandrini in malaffare ma, mentre sta per essere fatta prigioniera viene liberata dal coraggio di Bruno che dopo aver messo in fuga i malandrini s’innamora, ricambiato, della principessa siriana che lo accompagnerà a corte dal fratello che lo farà, per riconoscenza, capo delle sue guardie.
Nel frattempo il re Perseo, saputo dei maltrattamenti subiti dalla figlia e dal genero a causa di Polidoro aggrega il suo esercito e muove verso la Siria. Qui Ventura sfida a duello Polidoro che gli scatena contro il suo capo delle guardie (Bruno/Olinto) che sarà gravemente ferito nello scontro e prima di svenire svelerà all’inconsapevole fratello di essere alla sua ricerca.
Sconfitto il feroce re siriano, rimessosi dalle ferite il giovane Olinto che sposerà Elvira la storia finisce con la quartina di Forco (uno dei malandrini) che dice:
Venga a me venti prosciutti
Di minestre una trentina
E di vin piena una tina
Giacchè il re paga per tutti
Ottimo l’accompagnamento musicale di Paolo Simonazzi alla fisarmonica ed Emanuele Riverberi al violino.
Replica il 15 agosto sempre alla Carbonaia di Costabona!!!!!!!!!
Valdesalici Benedetto