Festa nomade del maggio con canti in ottava tra i giovani di sesso opposto (e corteo di carri allegorici).
La notte tra il 30 aprile ed il 1° maggio, un gruppo di cantori girovaghi, accompagnati da un complesso di strumenti a fiato, si sposta dal piccolo borgo medievale di Castiglione d’Orcia (Siena) verso la campagna circostante. Andando in giro i musici entrano nelle case cantando la Maggiolata ed in cambio ricevono vino e cibo. Il loro cammino dura tutta la notte, finché, tornati in paese, concludono il loro canto al sorgere del sole, recitando i versi :"Spunta l’alba e si veste il sole, se le mette le scarpe d’oro, sulla bocca ci ha un bel fiore, spunta l’alba e si veste il sole". I versi, recitati in quartine di ottonari, hanno un’origine antichissima, e cantano l’arrivo della primavera che porta la sua influenza positiva sulla campagna, augurando prosperità ai contadini, criticando gli ospiti meno generosi e lodando la bellezza delle fanciulle.